venerdì 26 giugno 2009

Il modello finanziario dei saldi settoriali per la domanda aggregata


Il modello SFB della domanda aggregata è in grado di illustrare gli eventi, piuttosto facilmente e chiaramente, e gli effetti delle politiche macroeconomiche in modo coerente con i cambiamenti effettivi degli equilibri del relativo settore finanziario. [...] sarebbe un sostituto molto buono del modello IS-LM della domanda aggregata.
Prima, si deve osservare che quello che stiamo facendo è solamente dare una semplice rappresentazione grafica di un modello che è già stato ampiamente utilizzato da molti di noi per anni, e i cui dati sono stati elaborati in grandi modelli più complessi, comunemente indicati come "modelli coerenti di stock – flusso"

Dati i recenti post di Daniel Negreiros Conceição e Eric Tymoigne in questo blog, le conversazioni sia nella sezione commenti sia private, è in preparazione una revisione del mio precedente post sul tema dei modelli finanziari dei saldi settoriali.
Come in precedenza, i post precedenti di Rob Parenteau, e Bill Mitchell, oltre ai post successivi di Daniel ed Eric, descrivono molti dei dettagli di questo approccio e come si inseriscono nel grafico pubblicato da Paul Krugman. Rob ha ragione ad affermare che questo sarebbe un quadro di riferimento molto migliore per la comprensione della macroeconomia, rispetto al tradizionale modello IS-LM [Modello macroeconomico, Invesment – Saving / Liquidity preference - Money supply, N.d.T.], che è un modo molto imperfetto da cui partire. Il mio scopo qui, come in precedenza, è quello di discutere in questi post, dimostrando alcuni utilizzi del modello. Primo, si deve osservare che quello che stiamo facendo è solamente dare una semplice rappresentazione grafica di un modello che è già stato ampiamente utilizzato da molti di noi per anni, e i cui dati sono stati elaborati in grandi modelli più complessi, comunemente indicati come "modelli coerenti di stock – flusso" sviluppati da Wynne Godley, Gennaro Zezza, Claudio Dos Santos, Marc Lavoie, e numerosi altri. Gran parte di queste ricerche si possono trovare nelle pubblicazioni sul sito web del Levy Institute o nel libro “Monetary Economics: An Integrated Approach to Credit, Money, Income, Production, and Wealth” (2006, Palgrave-Macmillan) di Godley e Lavoie. Inoltre, come ha osservato Eric, il modello qui presentato SFB [Sector Financial Balances. N.d.T.] illustra solo i flussi finanziari; viene, quindi, mostrata una parte di ciò che viene presentato nei modelli più grandi che questi autori hanno sviluppato e integrato entrambi i flussi e gli stock in modo coerente e costante. Come ho scritto in precedenza, il modello finanziario dei saldi settoriali della domanda aggregata (di seguito, modello SFB) si basa sul seguente principio macroeconomico di identità contabile presente in qualsiasi libro di testo di macroeconomia:
Come  ho scritto in precedenza, il modello finanziario dei saldi settoriali della domanda aggregata (di seguito, modello SFB) si basa sul seguente principio macroeconomico di identità contabile presente in qualsiasi libro di testo di macroeconomia:

(1) Risparmio privato S – Investimento I = (Spesa pubblica G – Tasse T) + (esportazioni X – importazioni M)

La maggior parte degli economisti neoclassici mettono il risparmio privato nel lato destro dell'equazione e quindi moltiplicano per -1, determinando gli investimenti come pari al risparmio privato, al surplus pubblico, e al risparmio estero come risultato del deficit commerciale. Ciò è mostrato nella equazione 2:

(2) Investimenti I = Risparmio privato S + (Tasse T - spesa pubblica G) + (Importazioni M – Esportazioni X).

Il lato destro dell'equazione 2 è solitamente indicato come "risparmio nazionale" dagli economisti neoclassici, e quindi più "risparmio nazionale" è ritenuto necessario per aumentare gli investimenti delle imprese e, pertanto, per aumentare la capacità di lungo periodo dell'economia di produrre beni e servizi. Questa interpretazione è quasi onnipresente nella professione.
Tuttavia, questa interpretazione (che ci sia una quantità fissa di qualcosa che si chiama "risparmio nazionale", e non l’identità stessa) è inapplicabile ad eccezione che in un sistema monetario di tassi di cambio fissi come il gold-standard o in un regime di comitato valutario [currency-board type nell’originale. N.d.T.] in cui c’è, nei fatti, una quantità "fissa" di risparmi esistenti o che possono essere creati. Ma nel nostro sistema monetario di cambi flessibili, i risparmi non finanziano la spesa; infatti, il processo di creazione del prestito da parte delle banche non è vincolato dalle riserve, come ho spiegato in un post precedente su questo blog.
Alcuni di noi usano l’impianto concettuale di J.M. Keynes, Hyman Minsky, Wynne Godley, mentre gli altri citati da Rob e Eric, utilizzano invece l'equazione qui sopra per capire i cambiamenti della situazione finanziaria nei diversi settori dell'economia. Ovvero, invece di risparmiare per finanziare gli investimenti di capitale (che non è in realtà ciò che accade), abbiamo che "il risparmio netto del settore privato", è l'aggiunta/sottrazione di ricchezza finanziaria netta per il settore privato in un determinato periodo. Se il settore privato è in indebitamento netto, il suo saldo sarà quindi negativo; se è in risparmio netto, il suo saldo sarà invece positivo.

Soprattutto, i flussi finanziari dell'economia sono un sistema chiuso, così il deficit di un settore è il surplus di un altro, e viceversa. Non c'è niente da fare, così come è impossibile che tutti i paesi del mondo abbiano un avanzo commerciale - almeno un paese deve avere un deficit commerciale perché gli altri abbiano delle eccedenze. Così, il "risparmio nazionale", come definito nei libri di testo (risparmio privato + surplus governativo + risparmio estero) è un concetto fuorviante nel nostro sistema monetario, poiché se il governo è in "risparmio" qualche altro settore (o combinazione di loro) non può esserlo, per definizione. Questo viene rappresentato graficamente nella figura 1.


Figura 1: Flussi finanziari tra i settori dell'economia


Per questo motivo, invece dell’equazione 2, preferiamo scrivere l'equazione 1 come segue:

(3) Surplus del settore privato o risparmio netto = deficit pubblico + saldo delle partite correnti

Il saldo commerciale (esportazioni - importazioni) non è il termine esatto da utilizzare quando si considerano tutti i flussi finanziari, lo è il saldo delle partite correnti. Per gli Stati Uniti, le due grandezze sono molto vicine. Chiameremo l’equazione 3, equazione finanziaria dei bilanci settoriali. Anche in questo caso, si tratta di una identità contabile, non teorica. Un disaccordo con essa è simile a credere che la terra sia piatta. Per esempio, in questo contesto, direttamente in uso su questo blog, vedi qui e qui.
La figura 2 mostra quanto il surplus del settore privato e il disavanzo del settore pubblico si siano mossi storicamente, il che non sorprende, dato che sono quasi i lati opposti di una identità contabile. La differenza tra i due, più visibile a partire dagli anni ‘80, è il saldo delle partite correnti.

Figura 2: andamento storico del surplus del settore privato e del deficit del settore governativo in percentuale del PIL

La figura 3 mostra tutti e tre i saldi dei settori finanziari:

Figura 3: I saldi finanziari dei settori come percentuale del PIL


Quello che notiamo da questi grafici, è che l'attuale aumento del deficit del governo sta creando risparmio netto per il settore privato. Questa non è una sorpresa per quelli di noi che hanno utilizzato questo quadro di riferimento per anni, e nemmeno sentire che il risparmio privato è in aumento nel corso degli ultimi mesi, perché sappiamo già che di solito è quello che segue a un aumento del disavanzo pubblico. Naturalmente, un miglioramento nel saldo delle partite correnti, aumenta anche il saldo del settore privato.
Passando a un grafico che rappresenti l'equazione 3, esaminiamo, in primo luogo, individualmente i bilanci dei settori. In primo luogo, il saldo finanziario del settore privato aumenta naturalmente con il PIL, dal momento che un reddito più elevato significa, a parità di condizioni, risparmio netto più elevato. Come Eric ha sottolineato, poiché l'equazione 3 è un'identità contabile, i saldi dei settori finanziari sono sempre correlati come afferma l’identità. Cioè, per definizione non vi è mai uno squilibrio in cui una parte dell'equazione è maggiore o minore dell'altra. Pertanto, le rappresentazioni grafiche dell'andamento del saldo del settore finanziario privato (di seguito, PSFB, Private Sector Financial Balance N.d.T.) sono il rapporto tra il desiderio di risparmio privato netto a vari livelli di PIL, mentre il saldo effettivo del settore privato sarà stabilito dall'identità. La figura 4 mostra l'andamento del PSFB (+).

Figura 4: L'andamento del PSFB (+)



Anche il bilancio finanziario del governo tenderà a essere pro-ciclico (vale a dire, maggiori entrate fiscali durante le espansioni, e viceversa, ecc.) Tuttavia, poiché - come mostrato nelle figure 2 e 3 - il saldo del governo è per lo più il contrario del settore nazionale privato, qui la rappresentazione grafica del piano di bilancio finanziario del settore governativo (di seguito, GSFB Government Sector Financial Balance. N.d.T.), è un piano di disavanzo pubblico (che) è, GSFB (-), dato che i punti nel piano al di sotto di zero rappresentano avanzi di bilancio, e i punti sopra, rappresentano disavanzi pubblici). Come Eric ha sottolineato, sono le azioni del settore governativo quelle che consentono ai settori non governativi, insieme, dei risparmi netti in valuta nazionale; mentre - come ha sottolineato Daniel - l'abilitazione o disabilitazione di tale risparmio netto è una variabile politica che si dovrebbe, in tal modo, desiderare di isolare graficamente. La Figura 5 mostra lGSFB (-) previsto raffigurante i livelli di deficit/surplus del settore governativo, come stabilito dalle politiche esistenti e dai bilanci a vari livelli di PIL.
Figura 5: l'andamento del GSFB (-)



Infine, vi è il saldo delle partite correnti Current Account Balance, N.d.T., che tende a essere anticiclico (vale a dire, con l'aumento dei redditi, spendiamo più in importazioni e peggiora la bilancia commerciale). La figura 6 mostra l'andamento desiderato per il saldo delle partite correnti (CAB (+)).
Figura 6: l'andamento del CAB (+)



Come Daniel, Bill e Eric hanno spiegato, e come ho già detto, di particolare interesse è l'isolamento del disavanzo pubblico rispetto agli altri saldi, in quanto quest'ultimo è una variabile politica (a quanto pare sono stato l'unico a pensare in maniera diversa l'isolamento del saldo del settore privato nel mio post precedente … ho cambiato idea). Così, la particolare versione dell’equazione 3, che abbiamo dopo questo è la seguente:

(4) Surplus del settore privato - Saldo partite correnti = Deficit governativo

Quindi, ciò che è necessario è un programma che unisce gli elementi sul lato sinistro dell'equazione 4. Si noti che il saldo delle partite correnti è sottratto, così ora, al posto del CAB (+) previsto, avremo l'immagine speculare di esso, il CAB (-) previsto. Questi insieme costituiranno il risparmio desiderato totale netto del combinato del settore non governativo, rappresentato dall'andamento del NGFB (+) No Government Financial Balance, N.d.T. (per il saldo finanziario non governativo desiderato, come lo ha definito Eric), che è una sommatoria verticale degli del PSFB (+) e del CAB (-) previsti a tutti i livelli del PIL. Ciò è mostrato nella Figura 7 (il fatto che le tre linee si intersechino in un punto 0 è pura coincidenza).
Figura 7: l'andamento del del NGFB (+)



Per il modello SFB per la domanda aggregata, abbiamo ora gli andamenti del NGFB (+) e del GSFB (-) come mostrato in figura 8, in cui l'intersezione rappresenta l'identità dell'equazione 4.
Figura 8: Il modello di domanda aggregata SFB



La Figura 9 mostra una applicazione del modello SFB alla fine del boom degli anni ’90 negli Stati Uniti. In primo luogo, l'economia inizia a crescere metà degli anni ‘90 nel punto A. Le crisi finanziarie in Asia che indebolirono le economie e le valute di quelle nazioni e, quindi, hanno sostanzialmente ridotto la bilancia commerciale degli Stati Uniti spostano la linea del CAB (-) in figura 7 in alto (fino a che il CAB (+) si sposta verso il basso), il che sposta la linea dell'NGFB (+) come rappresentato dal passaggio dal punto A al punto B nella figura. Gli effetti dei precedenti accordi e di quelli nuovi tra il Congresso e il Presidente per ridurre il deficit sposta la linea del GSFB (-) verso il basso, rappresentato nella figura come un movimento dal punto B al punto C. Tuttavia, invece del PIL che cade, a causa di queste due perdite di domanda aggregata, una serie di fattori tra cui l'aumento massiccio del mercato azionario e le aspettative per la "new economy" portano ad un grande e storico aumento delle disponibilità a “leva” del settore privato (che è continuato nel primo decennio del 2000 durante il boom immobiliare, dopo una breve recessione nel 2001-2). Questa disponibilità di leva ha spostato la retta del PSFB (+) con una marcata flessione, e quindi pure la retta del NGFB (+); questo è rappresentato dal passaggio dal punto C a D nella Figura. L'effetto complessivo è stato notevole in tutta la crescita del PIL reale e nella minore disoccupazione. L'economia conclude il decennio in un punto, come D, con un avanzo pubblico di bilancio e un disavanzo delle partite correnti combinando un uguale ampio saldo negativo del settore privato. Come mostrato nelle figure 2 e 3, per la prima volta dal 1959, il saldo finanziario del settore privato è diventato negativo nel 1998, che non a caso è stato l'anno in cui il governo federale ha registrato un avanzo di bilancio per la prima volta dal 1969. Come il deficit commerciale è aumentato e il surplus del governo è cresciuto attraverso il 2000, il saldo finanziario del settore privato è cresciuto sempre più in negativo.

Figura 9: l’espansione economica degli anni ‘90



Per quanto riguarda il contesto attuale, le figure 2 e 3 mostrano un aumento sostanziale del saldo del settore privato, come le famiglie e le imprese sono state determinate a ridurre la leva dell’indebitamento dopo entrambe le bolle; negli anni ’90, e l'ulteriore bolla immobiliare che ha indotto l’indebitamento sfruttando gli anni 2000. Solo gli stabilizzatori automatici hanno impedito una maggiore flessione del PIL. I contributi a questo blog (vedi quiqui, e qui) hanno da tempo proposto una risposta fiscale che direttamente e rapidamente riporti l'equilibrio del settore privato finanziario, come ad esempio un taglio sul cuneo fiscale (che ripristinerebbe circa $ 20 miliardi/settimana di reddito per le famiglie e per le aziende immediatamente), sovvenzioni in blocco immediate per gli Stati (che stanno tagliando servizi essenziali e alzando le tasse per pareggiare i bilanci, come Stephanie Kelton ha spiegato), e un programma di lavoro.

La figura 10 illustra questo nel modello SFB (Bill Mitchell ha prodotto un grafico simile e una discussione del modello nel suo post ... altamente raccomandato, e con un po' più di dettagli grafici del mio). L'effetto netto dell'aumento del desiderio di risparmio privato netto (spostamento verso l’alto del PSFB(+)), e una migliore bilancia commerciale (spostamento verso il basso di CAB (-)), sono uno spostamento verso l’alto della retta del NGFB (+) e il passaggio dal punto E al punto F. l'effetto economico è una significativa riduzione del PIL, mentre gli stabilizzatori automatici e un miglioramento del saldo delle partite correnti hanno sollevato il risparmio privato netto (come mostrato nelle figure 2 e 3) e limitato la riduzione del PIL. Uno stimolo fiscale ben progettato e sufficientemente grande sposterebbe la retta del GSFB (-), e sposterebbe l'economia nel punto G, con il ritorno a un maggiore PIL reale ripristinato e un saldo finanziario del settore privato ancora più elevato poiché il settore privato tenta di sdebitarsi.
Figura 10: L'attuale crisi economica e la risposta politica adeguata



Il modello SFB mostra la follia della preoccupazione che le famiglie si limitino semplicemente a "risparmiare" eventuali riduzioni fiscali che riceveranno, perché il settore privato desidera avere risparmio al netto in questo momento; se un determinato stimolo non è sufficiente a placare la necessità di riduzione dell’indebitamento ed aumentare ancora il PIL, la soluzione è, in realtà, più stimolo per abilitare la riduzione del debito desiderata.
Naturalmente, si potrebbe uscire dalla recessione se la retta NGFB (+) fosse spostata verso il basso per aumentare il PIL reale, ma questo implica un aumento della leva finanziaria del settore privato, il che è l'opposto di ciò che il settore privato stesso sta attualmente cercando di fare, oppure servirebbe un miglioramento significativo del saldo delle partite correnti (anche questo poco probabile data la storica grande recessione all’estero). Questo spiega perché l'uso della politica monetaria - tagli dei tassi di interesse per favorire prestiti ed esportazioni (tramite deprezzamento del tasso di cambio), che in tal modo sposta la linea NGFB (+) - probabilmente non funzionerà a parte per la riduzione degli oneri del servizio del debito (mentre però riduce anche del reddito per i risparmiatori, il che riduce ancora una volta il saldo finanziario del settore privato riducendo i pagamenti di interessi del governo ... un leggero spostamento verso il basso della linea del GSFB (-)). Alcune idee di altri popolari blog di economia relative a tassi d'interesse nominali negativi quali la moneta fiscale - che penalizza chi è in possesso di saldi delle transazioni o eventuali altri saldi liquidi, nel tentativo di incoraggiare la spesa - o la riserva in eccesso fiscale - che tenta di muovere, nel breve termine, investimenti liquidi in depositi o in valuta che saranno poi spesi (o così come quelli che si assumono a supporto) - similmente tentando di accrescere il PIL reale spostando le rette del PSFB (+) e del NGFB (+) verso il basso, e questo funzionerebbe anche riducendo il saldo finanziario del settore privato.

In conclusione, il modello SFB della domanda aggregata è in grado di illustrare gli eventi, piuttosto facilmente e chiaramente, e gli effetti delle politiche macroeconomiche in modo coerente con i cambiamenti effettivi degli equilibri del relativo settore finanziario. Come ha spiegato Rob, sarebbe un sostituto molto buono del modello IS-LM della domanda aggregata. Ci sono molte, molte altre cose che possono essere dimostrate con questo modello e io non ho il tempo di dimostrarle in questo momento. Per esempio, la proposta politica di un datore di lavoro di ultima istanza è un tentativo di rendere la retta del GSFB (-) verticale in corrispondenza al livello di pieno impiego del PIL (che Daniel ha spiegato più in dettaglio), oppure, come altro esempio, il modello mostra che il SFB della domanda aggregata è fissato dal relativo deficit governativo al netto dei desideri di risparmio dei settori non governativi (come Warren Mosler dice, il deficit del governo è la "M" nella teoria quantitativa della moneta (MV = PY), del governo, mentre la leva desiderata del settore non governativo (l'opposto del suo desiderio di risparmiare) è la "V" nell'equazione).